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Melanina (dal greco melas=nero) è un pigmento nero-brunastro naturale che ci protegge dalle radiazioni solari, è prodotta da particolari cellule specializzate della pelle, dette “melanociti” che in determinate condizioni possono “lavorare” in modo irregolare e discontinuo. Esso si forma sotto stimolo della Tirosinasi che catalizza nei melanociti dello strato basale della pelle, l’ossidazione della tirosina a diidrossifenilalanina.

Talvolta però la melanina aumenta in maniera non uniforme e irregolare, dando luogo a zone chiare e zone scure, le cosiddette macchie iperpigmentarie.

È opportuno distinguere le ipermelanocitosi epidermiche (aumento dei melanociti) dalle ipermelanosi epidermiche (aumento della quantità di melanina). Alle prime appartengono, per esempio le lentiggini; alle seconde le efelidi, le chiazze caffè-latte, il melasma.

Un contributo importante al problema delle chiazze iperpigmentate è venuto dall’introduzione, nella pratica dermochirurgica, di metodologie innovative come i Laser previa applicazione nei mesi precedenti all’applicazione laser di topici specifici per deframmentare il pigmento melaninico dell’epidermide e renderlo così più facilmente rimovibile sia da parte di cellule specializzate come i Macrofagi sia dall’azione del laser che sarà in proporzione meno cruenta e più efficace.

Prevenzione: sospensione e sostituzione (laddove sia praticabile) delle terapie inducenti pigmentazione: esiste un lunghissimo elenco di farmaci responsabili che possono causare delle ipermelanosi iatrogene: tra i più impiegati, Fenotiazine, Antimalarici, Idantoinici, Antimitotici (Bleomicina), Psoraleni, Minociclina, Chinolonici, Amiodarone, Clofazimina. Divieto di uso di profumi (soprattutto contenenti bergapteni), abolizione delle lunghe esposizioni al sole e alle lampade ultraviolette (UVA – 320/400 nm e UVB – 290/320nm), attenta e costante foto protezione.