Le Metodologie
BIORIVITALIZZAZIONE
Nel tempo si sono avvicendate tecnologie e metodologie tra le più varie. Quella che mi sembra meno sensibile all’evoluzione temporale nel modulo applicativo e che trova tuttora grande credito nel campo dermatologico, è la veicolazione trans-dermica tramite mini-ago di sostanze bioattive contenute in piccole fiale quali: vitamine, enzimi, principi antiossidanti. Il fine è quello di ottimizzare gli scambi fisiologici della matrice extracellulare e stimolare la rigenerazione dei suoi componenti più importanti il Collagene e l’Elastina.
La Biorivitalizzazione è fondamentale nel mio programma in quanto, migliorando le condizioni basali del derma, potenzia e rende più efficaci e duraturi tutti gli eventuali trattamenti successivi. Si tratta, com’è noto, di un trattamento ambulatoriale che non richiede alcuna anestesia né l’interruzione da parte delle pazienti delle normali attività quotidiane.
Questa pratica determina un miglioramento della qualità e dell’aspetto della cute, può incrementare la durata degli effetti correttivi sulle rughe dei fillers, e favorire una più veloce riparazione cicatriziale della cute dopo trattamenti laser che comportano abrasioni superficiali, e di piccola chirurgia. Le attuali vedute scientifiche dei principi attivi della bio-rivitalizzazione individuano la loro applicazione nello stimolare le cellule del collagene, cioè i fibroblasti, a una corretta attività metabolica, allo scopo di aumentare l’elasticità del derma e il potere antiossidante delle proprie cellule. Sono da considerarsi necessarie dalle sei alle dieci sedute.