Le Metodologie
PEELINGS CHIMICI
Negli anni 90 destò molto interesse in Dermatologia l’avvento di una metodologia estetica universale: il peeling. Si poteva a mezzo di una soluzione chimica acida, applicata con una garza o con un pennello sulla superficie cutanea, per qualche minuto, effettuare la rimozione degli strati superficiali dell’epidermide. Il risultato era considerevole dopo poche sedute: levigatezza, luminosità, micronizzazione dei pori, riduzione della componente seborroica della pelle. Detta pratica presentava diversi vantaggi, quali la semplicità d’esecuzione per gli specialisti più esperti senza effetti collaterali, e senza alcuna anestesia per i peeling meno invasivi. Il grande successo fu determinato dal crescente bisogno da parte del paziente di migliorare, in tempi veloci, il proprio aspetto estetico, con la possibilità di riprendere le proprie mansioni quotidiane senza alcun problema. Le molecole piu’ maneggevoli ed efficaci in tal senso furono l’acido Glicolico, poi l’ac. Piruvico, l’ac. Mandelico, il Salicilico, il TCL etc.
E’ importante che il medico specialista possegga una buona conoscenza dell’organo pelle, e un’approfondita competenza delle attività biologiche e chimiche delle nostre cellule. Esistono delle linee guida da rispettare per tutti i medici operatori, ma soprattutto bisogna rifuggire dalle promesse miracolose di avventori dell’ultima ora senza alcuna laurea o specializzazione, che parlano di pratiche semplici e sbrigative, che non fanno alcuna menzione sull’origine della sostanza da usare, che non informano dei possibili effetti collaterali che possono verificarsi.
E’ importante soprattutto che l’area ambulatoriale, resa recettiva per lo svolgimento di queste pratiche, sia adeguatamente attrezzata nel rispetto delle norme igienico-sanitarie e preventive. Troppo spesso si sente parlare di effetti caustici dannosi, vere e proprie ustioni dell’epidermide, causate dall’uso maldestro di soluzioni chimiche di esclusivo uso medico, la cui aggressività deriva solo da una scarsa professionalità dell’operatore e dall’esecuzione in luoghi esecrabili e scarsamente igienici.
E’ inoltre un peeling che non presenta controindicazioni se non negli herpes recidivanti, nelle malattie del connettivo e nelle dermatiti allergiche e irritative, contro-indicazione delle quale bisogna tener conto per tutti i peeling in generale. I peeling come meccanismo d’azione, ormai sono efficaci e sicuri, soprattutto i peeling più superficiali e meno invasivi presentano minimi effetti collaterali, e offrono un vasto campo d’applicazione. Sebbene l’avvento del laser ne abbia fortemente limitato l’uso, il peeling ancora oggi è da ritenere un ulteriore strumento a disposizione del dermatologo che si rivolge alla soluzione degli inestetismi del volto.